Primo Soccorso

Problemi genito-urinari
Faringite
Distinguiamo la faringite infettiva da quella irritativa e la forma acuta da quella cronica.
Faringite acuta infettiva Si tratta di un’infiammazione acuta e diffusa della mucosa faringea per lo più di eziologia virale. In questo caso il mal di gola inizia spesso con un formicolio in fondo alla gola, che si accentua con la deglutizione della saliva e tende ad aumentare di intensità nelle successive 24-48 ore, per poi guarire spontaneamente. Frequentemente si manifesta nell’ambito di una sindrome influenzale o durante un raffreddore con lieve febbre e interessamento di tutta la via respiratoria, e quindi con un quadro clinico che comprende rinite, raffreddore, faringite o laringite con raucedine. All’esame obiettivo la mucosa si presenta arrossata ma non sono presenti né le classiche placche a livello tonsillare, che contraddistinguono le tonsilliti batteriche, né il rigonfiamento dei linfonodi laterocervicali. Trattandosi di un’infezione virale e non batterica la terapia non comprende l’uso di antibiotici ma si limita alla somministrazione di antinfiammatori e antipiretici e all’applicazione locale di collutori o pastiglie per il mal di gola.
Un’altra forma di tonsillite infettiva è la mononucleosi dovuta all’infezione con il virus di Epstein-Barr, che si manifesta con un quadro clinico abbastanza caratteristico: colpisce soprattutto adolescenti e giovani e comporta un rigonfiamento delle tonsille ricoperte da pseudomembrane. Si tratta di una forma particolarmente severa e prolungata di mal di gola, accompagnata da febbre alta, linfonodi ingrossati (soprattutto a livello del collo e delle ascelle), forte mal di testa e splenomegalia (ingrossamento della milza). Per la diagnosi sono a disposizione dei test specifici. La terapia è soltanto sintomatica e comprende l’uso di analgesici e antipiretici.
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