Fitoterapia
Storia della fitoterapia
Dalla pianta al prodotto
La qualità di un prodotto fitoterapico è legata all’osservanza, durante l’intero ciclo produttivo, di ben definiti criteri di qualità. Ne deriva che tra una confezione e un’altra contenenti (teoricamente) le stesse piante medicinali possano sussistere differenze anche molto rilevanti, che giustificano quindi un’attenta scelta della marca del prodotto.
Il controllo della qualità inizia dalla fase di coltivazione, che deve prevedere un’attenta selezione delle piante medicinali e l’impiego di tecniche agronomiche avanzate in grado di eliminare il ricorso a pesticidi e contaminanti.
È importante anche scegliere attentamente il tempo di raccolta (il cosiddetto tempo balsamico), un fattore che può influenzare in modo anche rilevante la concentrazione di principio attivo in una pianta; ugualmente importante, dopo la raccolta, è la corretta conservazione del materiale vegetale, che deve preservarne l’integrità ed evitare lo sviluppo di sostanze nocive.
A questo punto entrano in gioco i processi di lavorazione delle piante medicinali da cui si ricavano i principi attivi, che possono impiegare il materiale vegetale disseccato oppure fresco. La fase di separazione dei principi attivi dal materiale vegetale nel suo complesso richiede l’impiego di procedimenti estrattivi di varia natura, che condizionano ovviamente in maniera rilevante la qualità del prodotto finito. Il risultato finale di questo processo può essere un estratto fluido oppure secco, una tintura madre, una polvere, un succo e così via.
In commercio si trovano prodotti ricavati dalle piante medicinali con diversi procedimenti: la preparazione finale può essere uno sciroppo, una tavoletta, una capsula, una bustina. In ogni caso, è bene tenere sempre a mente un elemento: qualunque sia il tipo di preparazione finale, le migliori garanzie di qualità e di efficacia sono offerte dai prodotti allestiti a partire dall’estratto secco. Il fabbricante deve fornire alcune caratteristiche fondamentali di tale estratto, tra cui il “titolo” (cioè la quantità di principi attivi della pianta contenuti nell’estratto secco) e la quantità di principio attivo contenuti nella singola dose da assumere (capsula, compressa, misurino di sciroppo e così via).
Queste informazioni sono importanti, nell’ambito della fitoterapia “di qualità”, tanto quanto lo sono nell’ambito dei farmaci propriamente detti: nessuno infatti assumerebbe una dose di antibiotico o di antinfiammatorio senza conoscere con precisione quanta sostanza è contenuta all’interno di una bustina o di una compressa.
Quanto detto comporta che le aziende produttrici abbiano da un lato le necessarie competenze per garantire che tutte le fasi di lavorazione (dalla coltivazione al prodotto finito) rispondano a elevati criteri di qualità, dall’altro che abbiano la volontà reale di permettere al consumatore di comprendere il livello di qualità del prodotto che intendono acquistare.
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