Movimento anomalo caratterizzato da oscillazioni ritmiche involontarie di una parte del corpo (arto, tronco, faccia).
Tipi di tremore
Il tremore a riposo persiste quando il soggetto è immobile, seduto o disteso. Segno caratteristico della sindrome parkinsoniana e del morbo di Parkinson, coinvolge soprattutto le estremità ed è più intenso nelle mani. Il trattamento fa ricorso ai farmaci antiparkinsoniani e, nelle forme gravi, all’impianto nei nuclei sottotalamici di elettrodi di stimolazione, controllati dal paziente stesso.
Tremore posturaleCompare solo quando il soggetto mantiene troppo a lungo una posizione, per esempio se gli si chiede di tenere le braccia tese davanti a sé. Il tipo più comune è il tremito fisiologico, provocato dall’emozione o favorito dagli eccitanti (caffè).
Un’altra forma è il tremore dovuto all’assunzione di un farmaco (antidepressivi triciclici, litio) o a una malattia (morbo di Basedow-Flajani-Graves, ipoglicemia, alcolismo cronico). Il trattamento consiste nel diminuire o nell’eliminare il farmaco o nel trattare l’affezione sottostante. Altro tipo di tremore posturale è il tremore essenziale (cioè senza causa nota), detto senile se la sua comparsa è tardiva. Abbastanza frequente (colpisce il 2% della popolazione), nella maggior parte dei casi familiare, colpisce le estremità degli arti e spesso anche la testa; se è tanto grave da compromettere le azioni quotidiane (capacità di mangiare, vestirsi), si prescrive un farmaco b-bloccante quale il propranololo, o un antiepilettico.
Tremore da azioneSopraggiunge quando il soggetto esegue un movimento volontario. Può costituire la complicanza di un tremore posturale evolutosi dopo molto tempo; in altri casi, fa parte di una sindrome cerebellare (che colpisce il cervelletto o le vie nervose in connessione con esso). Il tremore predomina alla radice degli arti (spalle, anche), creando un handicap grave.
Per quanto sia possibile prescrivere un farmaco antiepilettico (valproato di sodio) o antischemico (piracetam), la guarigione completa di un tremore di origine cerebellare è rara. Nel trattamento di tremori particolarmente gravi e invalidanti, come quelli della sclerosi multipla, si può procedere all’inserimento di elettrodi di stimolazione nelle strutture sottotalamiche (come si fa nel morbo di Parkinson).