Fenomeno spontaneo o provocato, congenito o acquisito, caratterizzato da movimenti involontari degli occhi a scatti, di scarsa ampiezza, generalmente orizzontali, talvolta verticali o circolari. Il nistagmo può essere di natura fisiologica o patologica.
Nistagmo fisiologico Il nistagmo optocinetico si verifica quando gli occhi tentano di seguire immagini che scorrono rapidamente. Il nistagmo vestibolare è dovuto a stimolazione o a paralisi transitoria di uno o di entrambi i labirinti dell’orecchio interno, imputabile per esempio alla veloce rotazione su una sedia girevole o all’iniezione di acqua fredda o tiepida nell’orecchio.
Nistagmo patologico Movimenti oculari a scosse di origine congenita o acquisita.
Forme congenite
Dovute a lesioni oculari, neurologiche oppure senza una causa precisa, si verificano alla nascita o nella prima infanzia e talvolta si attenuano con il passare del tempo. Possono accompagnare altre malattie oculari congenite, quali la cataratta (opacità del cristallino che causa cecità completa o parziale), l’albinismo, lo strabismo, le lesioni corioretiniche (ai danni della retina del feto). Forme analoghe di nistagmo possono osservarsi anche nel corso di alcune malattie neurologiche (idrocefalo, toxoplasmosi cerebrale) o insorgere in forma isolata, con o senza una base ereditaria. Il nistagmo ritmico è la più frequente forma congenita: gli occhi si muovono lentamente in una direzione, in orizzontale, poi rapidamente in senso contrario. Il nistagmo pendolare, invece, si manifesta con oscillazioni ritmiche e orizzontali di uguale durata. I nistagmi congeniti si accentuano con la fatica, le emozioni, gli sforzi di attenzione (per esempio durante la lettura). Il bambino può tentare di bloccarli girando la testa: questo movimento frequente, sempre dallo stesso lato, rischia di provocare torcicollo.
Forme acquisite
Possono comparire con l’adolescenza o in età adulta, e sono segno di un’affezione neurologica come la sclerosi a placche, di un tumore cerebrale o vestibolare accompagnato da problemi di udito, di una lesione del cervelletto.
Diagnosi e trattamento
L’elettronistagmografia (registrazione elettrica dei movimenti oculari) permette di identificare i differenti tipi di nistagmo. Nelle forme congenite vengono prescritte lenti correttrici a prisma, per evitare che il bambino assuma una posizione viziata della testa. I prismi (quelli temporanei sono adesivi, quelli definitivi incorporati nelle lenti) determinano infatti una deviazione forzata dei due occhi verso la zona del blocco, e fanno in modo che il bambino non debba girare la testa per visualizzare tale area. Quando questo trattamento si dimostra efficace, un intervento chirurgico, diverso a seconda del tipo di nistagmo e della sua causa, può consentire un miglioramento definitivo. Le forme acquisite spariscono con il trattamento della causa, quando ciò è possibile.