Qualunque malattia renale. Le nefropatie sono classificate, a seconda della loro localizzazione anatomica iniziale, in:
- nefropatie glomerulari, che colpiscono i glomeruli e possono avere un’evoluzione acuta (glomerulonefrite acuta) o cronica (diabete, nefrosi lipoidea);
- nefropatie interstiziali, o nefriti interstiziali, che danneggiano il tessuto di sostegno dei nefroni, come accade nel caso di alcune lesioni tossiche da farmaci o di certe infezioni (pielonefrite);
- nefropatie tubulari, dovute a una compromissione dei tubuli uriniferi (necrosi tubulare acuta);
- nefropatie vascolari, come la nefroangiosclerosi (sclerosi delle arteriole renali, dovuta a ipertensione arteriosa cronica mal controllata o non trattata), che colpiscono i vasi dei reni.
Nefropatia acuta da urati Rapida deposizione di urati nell’interstizio e nei dotti collettori dei reni caratterizzata clinicamente da una insufficienza renale acuta. Segue generalmente i trattamenti efficaci di chemioterapia di certi tumori maligni quali le leucemie e i linfomi, quando grandi quantità di nucleoproteine vengono rilasciate e convertite in acido urico.
Nefropatia cronica da urati Perdita molto lenta ma progressiva delle funzionalità renali, associata con l’iperuricemia cronica. Anche dopo alterazioni localizzate nella midollare e nello sviluppo dell’interstizio, le funzioni renali possono rimanere normali. La proteinuria e una diminuita capacità di concentrazione sono i primi sintomi di una nefropatia cronica da urati, seguiti da una diminuzione della portata della filtrazione glomerulare. Il passaggio di calcoli di urati può essere osservato ma non è necessario per la formulazione della diagnosi.