Naturale indebolimento delle facoltà fisiche e psichiche, imputabile all’età e detto anche senescenza.
Invecchiamento fisico È un processo continuo, in atto sin dall’inizio del-l’esistenza e comune a tutti gli esseri viventi. Coinvolge tutte le strutture dell’organismo: molecole, cellule, tessuti e organi specializzati.
Con ogni probabilità l’invecchiamento fisico è determinato da fattori genetici e influenzato da fattori esterni. Al riguardo esistono due approcci teorici diversi.
Le teorie dette stocastiche partono dal presupposto che il meccanismo dell’invecchiamento sia legato al caso. Tra queste, si distinguono in particolare la teoria delle quote (ogni organismo sarebbe dotato alla nascita di una riserva di energia da sfruttare e morirebbe dopo averla esaurita), quella dei radicali liberi (l’invecchiamento sarebbe dovuto all’effetto nocivo dei radicali liberi, sostanze tossiche elaborate nel corso del metabolismo cellulare normale), quella degli errori catastrofici (che spiegano l’invecchiamento come un accumulo di errori successivi nella sintesi proteica, che determina la morte delle cellule) e quella degli orologi biologici (basata sull’idea di una senescenza degli organi sotto il controllo del sistema ormonale o immunitario). Ciononostante, a tutt’oggi nessuna di queste ipotesi ha ricevuto conferma.
Le teorie genetiche presuppongono l’esistenza di geni della longevità che condizionano la durata massima del-la vita in una data specie (120 anni nell’uomo). Nonostante di recente siano stati identificati due geni di questo tipo, il profilo genetico della longevità umana è ancora ben lontano dall’essere definito: i meccanismi dell’invecchiamento biologico restano in gran parte misteriosi.
Invecchiamento naturale e patologico Il dogma del declino ineluttabile delle grandi funzioni dell’organismo legato all’età (gittata cardiaca, facoltà mentali e così via) oggi è stato rimesso in discussione: il calo delle performance fisiologiche osservato negli anziani non dipende esclusivamente dal normale processo di senescenza, ma anche da patologie che vi si sovrappongono (invecchiamento patologico o senilità).
Così, per un dato organo, gli studi di popolazione (condotti su un gruppo di anziani che non include alcun individuo sospettato di essere portatore di patologie a carico dell’organo oggetto di studio) rivelano che il calo delle prestazioni con l’età non è una costante. Le ricerche del National Institute of Aging (Bethesda, Stati Uniti), in particolare, hanno dimostrato che la gittata cardiaca degli anziani indenni da cardiopatie non è inferiore a quella dei giovani adulti, anche se i meccanismi che mantengono normale questa funzione variano con l’età.
Invecchiamento psicologico I cambiamenti del corpo e dell’ambiente familiare, e la perdita dell’identità sociale imposti dal pensionamento rendono vulnerabile l’anziano, che deve elaborare il suo nuovo ruolo e contemporaneamente trovare la forza di investire su nuovi interessi. Ogni nuova difficoltà che sorga in questo contesto (decesso di un congiunto, problemi finanziari, malattia) può portare a un notevole indebolimento psicofisico.