Rottura del tendine
Lacerazione di un tendine. Il tendine può rompersi in seguito a una contrazione troppo brusca o violenta (trauma, corsa, salto), a una ferita (arma da taglio, frammento di vetro), ad attrito ripetuto, soprattutto nelle persone anziane, o a causa di una malattia tendinea preesistente: tendinite (infiammazione di un tendine) recidivante, poliartrite reumatoide e così via. La rottura può inoltre rappresentare una complicanza (più o meno tardiva) di un trattamento antibiotico con fluorochinoloni.
Sintomi e segni
La rottura di un tendine dà luogo a un dolore violento e a impotenza funzionale della regione corrispondente. Deve essere curata per evitare l’insorgenza di sequele funzionali. In caso di ferita, il tendine va suturato chirurgicamente; se le sue estremità sono molto lontane l’una dall’altra si rende talvolta necessario un trapianto tendineo. In assenza di ferita, il trattamento è di solito ortopedico (ingessatura), mentre la chirurgia è riservata agli atleti professionisti. La cicatrizzazione è abbastanza rapida (6 settimane circa, 2-3 mesi per il tendine d’Achille), ma il tendine leso non avrà più la resistenza né le qualità meccaniche di uno intatto: di conseguenza può risultare compromessa la ripresa di un’attività sportiva o professionale in cui il tendine è sottoposto a particolari sollecitazioni. La ripresa dell’attività sportiva sarà autorizzata soltanto 6-8 mesi dopo una rottura del tendine d’Achille.
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