Prova da sforzo
Metodo di valutazione cardiaca che consiste nel praticare l’elettrocardiografia di un paziente durante uno sforzo fisico; viene detta anche elettrocardiografia da sforzo.
Indicazioni
La prova da sforzo precisa il comportamento delle principali variabili emodinamiche, quali la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa durante uno sforzo fisico, e rivela l’esistenza di sintomi anormali (dolore toracico, malessere, palpitazioni) o anomalie elettrocardiografiche (disturbi del ritmo o della ripolarizzazione ventricolare) che indicano un’insufficienza coronarica. L’esame può essere realizzato a fini diagnostici o terapeutici. Lo sforzo fisico è impiegato per rivelare un’eventuale patologia cardiaca sino a quel momento ignorata. Inizialmente riservata all’individuazione e all’osservazione delle malattie coronariche, oggi la prova da sforzo serve anche a valutare l’ipertensione arteriosa, a stimare la tolleranza di un’insufficienza cardiaca o a tenere sotto controllo valvulopatie o disturbi del ritmo. La mancanza di informazioni specifiche per alcuni pazienti o la presenza di determinate anomalie elettrocardiografiche può indurre il medico ad associare questo esame a una scintigrafia miocardica o un’ecocardiografia.
Tecnica
All’inizio dell’indagine viene praticata un’elettrocardiografia a riposo con il soggetto prima disteso, poi seduto, infine in piedi. Con gli elettrodi ancora posizionati, il paziente in seguito affronta uno sforzo fisico su una cyclette ergonomica o un tapis roulant. Lo svolgimento della prova da sforzo è programmato in funzione del paziente e delle informazioni ricercate ed effettivamente ottenute: a seconda dei casi si aumenta la resistenza dei pedali o la velocità della cyclette, oppure l’inclinazione della pedana. Durante la prova, vengono sistematicamente registrati la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa e l’elettrocardiogramma ogni minuto o al momento dell’insorgenza di un sintomo, e poi ogni minuto durante la fase di recupero (circa 6 minuti) o sino alla scomparsa del sintomo. Quando possibile, si valuta la reazione del paziente sino al massimo dello sforzo; la prova può essere interrotta se il paziente accusa sintomi o se insorgono anomalie della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa o dell’elettrocardiogramma.
Osservazione
Benché di regola assolutamente innocua, la prova da sforzo è eseguita, in una struttura apposita, da un medico specializzato che disponga di un defibrillatore e della strumentazione di rianimazione cardiorespiratoria. Non è richiesto il ricovero ospedaliero.
Risultati
La prova da sforzo consente di stabilire a quale livello di sforzo compaiono i segni di ischemia miocardica, angina o altre alterazioni elettrocardiografiche. Durante lo sforzo si può rilevare la presenza di diversi disturbi del ritmo o l’alterazione dei valori della pressione arteriosa di un paziente iperteso. È infine possibile osservare la buona tolleranza e l’efficienza di una terapia cardiovascolare antischemica o antiaritmica in condizioni più vicine alle abitudini di vita del paziente. I risultati devono essere interpretati tenendo conto dell’influenza di farmaci cardiovascolari (b-bloccanti), che modificano i parametri della prova da sforzo.
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