PARTO -Monitoraggio fetale
Durante la gravidanza e il travaglio, il feto viene monitorato tramite un’apparecchiatura detta cardiotocografo. Questo strumento viene posizionato sulla pancia della madre, con due sensori che registrano il battito fetale e le contrazioni uterine. Il tracciato che deriva dalla registrazione per 20 minuti consecutivi dei due parametri può essere di valido aiuto per la diagnosi di travaglio imminente o in atto. L’apparecchio è in grado inoltre di registrare le modificazioni del battito cardiaco fetale: infatti, quando si verifica una riduzione della frequenza cardiaca del feto durante le contrazioni uterine, si può prevedere una ridotta ossigenazione del feto. Il monitoraggio cardiotocografico viene eseguito anche in caso di induzione del parto con ossitocina (ormone che causa le contrazioni uterine). Il tracciato permette di comprendere se il feto riesce a tollerare il travaglio (ovvero se vi sia una adeguata ossigenazione durante le contrazioni). Qualora nel tracciato compaiano delle anomalie del battito fetale (per esempio decelerazioni), solitamente si preferisce terminare il parto con un taglio cesareo, per evitare eventuali danni al feto se questo non viene adeguatamente ossigenato.
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