Morva
Malattia infettiva molto contagiosa negli animali, rara nell’uomo, dovuta alla Burkholderia mallei,un bacillo Gram-negativo. È scomparsa nei paesi in cui la medicina veterinaria è sviluppata, ma è ancora frequente in Asia, Africa, Europa orientale e Medio Oriente. Le secrezioni dalle narici (scolo nasale) di animali affetti dalla morva o dal cimurro, soprattutto il cavallo, sono la principale fonte di contagio per l’uomo. Il bacillo penetra nell’organismo per via cutanea, attraverso una ferita o un’escoriazione, mucosa, nasale (inalazione), digestiva (ingestione) oppure oculare.
Sintomi e diagnosi
La morva umana si presenta in due forme: acuta o cronica.
Forma acuta Ha un esordio improvviso: si manifesta con febbre, dolori diffusi, secrezioni nasali sanguinolente e purulente, associati a ulcerazioni cutanee e ascessi diffusi. Il contagio e la comparsa di problemi respiratori possono condurre, in assenza di trattamento, a un rapido decesso.
Forma cronica Si differenzia da quella acuta soltanto per una minore intensità dei segni clinici e per l’evoluzione di lunga durata (diversi mesi). La diagnosi si basa sull’identificazione del bacillo nel pus in coltura o per inoculazione nella cavia.
Trattamento e prevenzione
I trattamenti con antibiotici sono efficaci, ma la scomparsa pressoché totale della morva nell’Europa occidentale si deve soprattutto alla rigorosa profilassi: la cutireazione alla malleina, sostanza estratta da una coltura di bacillo della morva, permette di individuare l’animale portatore del bacillo e di abbatterlo per scongiurare un’epidemia.
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