Megaloeritema epidemico
Malattia benigna dovuta a un enterovirus (virus che si trasmette per via digestiva), il parvovirus B19, e caratterizzata da un’eruzione cutanea; è più frequente nel sesso femminile e insorge in media tra gli 8 e i 15 anni; il contagio avviene per via digestiva (saliva, feci, mani sporche e così via).
Le epidemie di questa forma di eritema, detto anche eritema infettivo acuto e quinta malattia, ricompaiono in genere in inverno o in primavera, ogni 4 o 5 anni, in un susseguirsi di picchi e recessioni.
Sintomi e segni
Dopo un’incubazione della durata di 4-14 giorni insorge un’eruzione cutanea caratteristica, con placche rosse talora leggermente rilevate, che compaiono all’inizio sulle guance risparmiando il mento, secondo una conformazione detta pertanto ad ali di farfalla. Le placche confluiscono e in qualche giorno raggiungono gli arti, risparmiando il palmo delle mani e la pianta dei piedi e assumendo un caratteristico aspetto a reticolo o a carta geografica. La malattia comporta talvolta febbri non elevate e può essere associata a ingrossamento dei linfonodi o a dolori articolari, soprattutto quando si verifica nell’adulto.
Evoluzione e trattamento
L’evoluzione è benigna: l’eruzione scompare spontaneamente in una decina di giorni, anche se può ricomparire nelle settimane successive, in particolare in situazioni di stress, in seguito a variazioni della temperatura esterna o esposizione al sole. Non è necessario alcun trattamento specifico; talvolta sono prescritti farmaci analgesici (acido acetilsalicilico).
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