Iponatriemia
Diminuzione della natriemia (livelli di sodio nel plasma), che scende al di sotto delle 135 mmol/l; costituisce un segno di disidratazione, a sua volta riconducibile a ritenzione idrica (insufficienza renale o cardiaca, cirrosi epatica, ipersecrezione dell’ormone antidiuretico) o a perdite di sodio (perdite digestive dovute a vomito e diarrea, perdite cutanee per ustioni o insufficienza surrenale, anomalie dei tubuli renali). Iperlipidemie e iperproteinemie severe, responsabili di un aumento importante del volume plasmatico, possono indurre una pseudoiponatriemia. L’iponatriemia può provocare disturbi digestivi (avversione per l’acqua, cui fanno seguito nausea e vomito) e, soprattutto, neurologici (cefalea, confusione, crisi convulsive o coma). Il trattamento, che dipende dall’affezione in causa, si basa sulla limitazione delle bevande o sull’apporto integrativo di sodio.
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