Intelligenza emotiva -Conoscenza delle proprie emozioni
Consiste nella capacità di riconoscere i propri sentimenti e le proprie emozioni nel momento in cui si presentano (si parla anche di autoconsapevolezza): tale capacità rappresenta l’elemento fondamentale dell’intelligenza emotiva.
Per potere gestire le emozioni, è necessario innanzitutto riconoscerle e saper distinguere tra emozioni e fatti oggettivi.
Le principali emozioni possono essere suddivise nelle 8 grandi “famiglie” elencate di seguito.
Collera: rabbia, furia, sdegno, risentimento, ira, esasperazione, indignazione, irritazione, animosità, fastidio, irritabilità, ostilità e, al grado estremo, odio e violenza.
Tristezza: pena, dolore, mancanza di allegria, cupezza, malinconia, abbattimento, disperazione e, in casi patologici, depressione grave.
Paura: ansia, timore, nervosismo, preoccupazione, apprensione, esitazione, tensione, spavento, terrore; come stato psicopatologico, fobia e panico.
Gioia: felicità, godimento, sollievo, contentezza, beatitudine, diletto, allegria, fierezza, piacere sensuale, esaltazione, estasi, gratificazione, soddisfazione, euforia, capriccio e, al limite estremo, entusiasmo maniacale.
Amore: accettazione, benevolenza, fiducia, gentilezza, affinità, devozione, adorazione, infatuazione, agape.
Sorpresa: shock, stupore, meraviglia, trasecolamento.
Disgusto: disprezzo, sdegno, aborrimento, avversione, ripugnanza.
Vergogna: senso di colpa, imbarazzo, rammarico, rimorso, umiliazione, rimpianto, mortificazione, contrizione.
Occorre sottolineare che non esistono di per sé emozioni “negative” e “positive”, “buone” o “cattive”. Ogni emozione rappresenta un messaggio, un segnale proveniente dal mondo interiore del soggetto che va innanzitutto ascoltato, riconosciuto e identificato, piuttosto che giudicato o interpretato.
Cerca in Medicina A-Z