Diverticolosi e diverticolite -Diagnosi
L’esame diagnostico più accurato per stabilire la localizzazione e la gravità della diverticolosi è il clisma opaco a doppio contrasto: questo esame radiologico consiste nell’effettuare radiografie dell’addome dopo aver iniettato attraverso l’ano un liquido (che appare opaco ai raggi X) e dell’aria. Va però considerato che i pazienti che soffrono di disturbi correlabili alla presenza di diverticoli rientrano spesso in un’età in cui può essere sospettata anche la presenza di polipi benigni o maligni del colon:
ne deriva che, di fatto, nella maggior parte dei casi questi pazienti vengono sottoposti a una colonscopia.
Quest’ultimo esame rende possibile infatti l’asportazione di eventuali polipi o l’esecuzione di biopsie per lesioni delle quali si sospetti la natura tumorale.
In caso di sospetta malattia diverticolare complicata, di solito si preferisce evitare il ricorso a clisma opaco o colonscopia in modo da evitare di esporre il paziente al rischio di perforare il colon; in questi casi ci si affida allora a esami non invasivi come l’ecografia, la tomografia assiale computerizzata (TAC) e la risonanza magnetica (RMN), che consentono inoltre di identificare anche eventuali complicanze localizzate al di fuori del colon (per esempio gli ascessi).
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