Colera
Malattia infettiva intestinale contagiosa dovuta a un batterio, il vibrione colerico (Vibrio cholerae). A lungo confinato nel delta del Gange, il colera si è propagato in seguito all’apertura delle vie commerciali e alle migrazioni demografiche, ed è stato responsabile di milioni di morti nel XIX sec. La sua diffusione è ancora oggi favorita dalla mancanza di igiene. Si possono osservare sia pandemie sia focolai isolati. Le zone geografiche più colpite sono l’Asia, il Medio Oriente, l’Europa e, da qualche anno, l’Africa e l’America meridionale.
Cause
Il colera si trasmette principalmente per ingestione di acqua contaminata da deiezioni umane infette, e per consumo di alimenti, bevande o crostacei contaminati. Nell’organismo umano il vibrione produce un’enterotossina che altera la parete dell’intestino tenue senza distruggerla.
Sintomi ed evoluzione
Da 1 a 5 giorni dopo la contaminazione, insorge bruscamente la diarrea, con vomito profuso e crampi muscolari, ma senza febbre. Poiché ben presto la diarrea si fa liquida, la gravità della malattia dipende dall’entità della disidratazione.
Nel bambino e nell’anziano il rischio è maggiore, perché la carenza d’acqua insorge con particolare rapidità, sottolineata dalla perdita di peso e dall’infossamento degli occhi nelle orbite, cui si accompagnano shock ipovolemico (insufficienza circolatoria) con ipotensione (abbassamento della pressione arteriosa) e oliguria (diminuzione della quantità di urina escreta).
Diagnosi e trattamento
Nei casi isolati di colera il vibrione va ricercato nelle feci; la conferma della diagnosi mediante esame batteriologico non è invece necessaria durante le epidemie. Il trattamento si basa sul reintegro delle perdite liquide, somministrando per qualche giorno, per via endovenosa oppure orale, una preparazione standard consigliata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Può essere prescritta un’antibioticoterapia (per evitare che la malattia si propaghi all’intera popolazione).
La dichiarazione dei casi di colera, il trattamento e l’isolamento dei malati avvengono secondo le norme emanate dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
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