Calciuria
Quantità di calcio eliminata con le urine. Le urine destinate all’esame della calciuria vanno raccolte in una fiala di vetro decalcificata, fornita dal laboratorio incaricato dell’analisi. In condizioni normali la calciuria nelle 24 ore non deve superare i 300 mg per l’uomo e i 250 mg per la donna.
Ipercalciuria (anomalo innalzamento dei valori del calcio urinario) Può essere indicativa della presenza di calcoli renali o di un aumento patologico dei livelli ematici di calcio, l’ipercalcemia, provocato da alcune affezioni: iperparatiroidismo primario (eccessiva attività delle ghiandole paratiroidi), cancro osteolitico (neoplasia che comporta la distruzione delle ossa), ipersecrezione dell’ormone della crescita (responsabile di acromegalia), intossicazione da vitamina D, malattia del fegato (degenerazione epatolenticolare), malattie sistemiche (sarcoidosi). Anche alcuni trattamenti a base di diuretici (furosemide) possono essere causa di ipercalciuria.
Ipocalciuria (diminuzione del calcio urinario) Non dà sintomi specifici. Molto rara, si osserva nei pazienti ipoparatiroidei, in certe affezioni delle ossa (osteomalacia), nell’insufficienza renale cronica grave e in corso di trattamento con diuretici tiazidici.
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