Strato cellulare periferico dell’uovo, che si forma quando questo è allo stadio di blastocisti (dal quinto al settimo giorno dopo la fecondazione) ed è all’origine della placenta.
Embriologia
Il trofoblasto è presente sin dall’inizio dello sviluppo embrionale. Costituito da protuberanze di piccole dimensioni, i villi coriali, secerne enzimi che permettono alle cellule situate al di sotto del bottone embrionale della blastocisti (futuro embrione) di penetrare nella muscolatura uterina e di realizzare così l’annidamento dell’uovo.
A partire dall’ottavo giorno circa, il trofoblasto svolge un ruolo nutritivo nei confronti dell’embrione.
In seguito, si differenzia in due strati: il citotrofoblasto, interno (detto anche trofoblasto cellulare), e il sinciziotrofoblasto, esterno (trofoblasto sinciziale), il cui insieme forma il corion (membrana esterna dell’uovo).
Al terzo mese, il trofoblasto prende il nome di placenta.
Esami
L’ormone secreto dalle cellule trofoblastiche, detto gonadotropina corionica (hCG), permette di confermare una gravidanza. Verso la decima settimana, la biopsia del trofoblasto, effettuata sotto controllo ecografico per via vaginale o addominale, permette una diagnosi precoce delle malattie ereditarie del feto.
Patologie
Il trofoblasto può anche diventare sede di una degenerazione, a carattere benigno (mola idatidea) o malign