SEGUI L’ALIMENTAZIONE GIUSTA
In menopausa gli effetti di una dieta sregolata si fanno sentire più che mai. «È quindi bene ridurre il carico di insaccati e carni rosse, che intossicano l’organismo e aumentano il rischio di tumore, e “tagliare” anche zuccheri semplici e carboidrati: se introdotti in eccesso, mangiando croissant e pasta tutti i giorni, vengono immagazzinati dall’organismo come grassi di deposito che vanno ad arrotondare il punto-vita», ammonisce il dottor Canino .
Tipico della premenopausa, infatti, è il passaggio dalla silhouette femminile, ovvero da un profilo “a pera” (fianchi rotondi e vita sottile) a uno “a mela” (fianchi stretti e pancia abbondante), più simile a quello maschile.
Per evitare di metter su chili e combattere il grasso addominale che attenta al girovita, è bene consumare tutti i giorni cinque porzioni di frutta e verdura fresca, prevedere il pesce almeno tre volte alla settimana (è ricco di Omega 3 che riducono le infiammazioni) e introdurre più legumi, dai ceci alle lenticchie ai fagioli. Soli o abbinati a cereali integrali, per un piatto più bilanciato, sono ricchi di fibre, stimolano la peristalsi intestinale, apportano ferro (che aiuta a combattere la stanchezza) e regalano senso di sazietà, evitando di mangiare più del dovuto proprio in un momento in cui il metabolismo comincia a rallentare.
Da evitare tutti i comfort food, come caramelle, cioccolatini, gelati, snack dolci e salati che predispongono la donna alla resistenza periferica all’insulina, anticamera del diabete. Sono proprio i continui sbalzi di glicemia, infatti, a mandare in tilt il metabolismo degli zuccheri.