L’INTEGRAZIONE DI IODIO IN GRAVIDANZA
In vista di una gravidanza, è opportuno iniziare immediatamente a utilizzare il sale iodato e adottare una dieta adeguata. Inoltre, nei 3-4 mesi precedenti alla gravidanza è opportuno associare una dose ulteriore di 50-200 mcg/giorno di iodio. «L’integrazione con iodio potrà essere fatta utilizzando preparati multivitaminici ad hoc che contengono vitamine, ferro, altri minerali e 100- 200 mcg di iodio per la dose giornaliera», prosegue Mariotti.
Anche dopo il concepimento è opportuno utilizzare integratori di iodio oltre alla normale iodoprofilassi (uso di sale iodato e dieta congrua) per tutta la gravidanza e proseguire l’integrazione nel corso dell’allattamento. «In corso di gravidanza, infatti, in seguito a una maggiore sollecitazione della funzione tiroidea materna necessaria per lo sviluppo neuropsicologico fetale, la quantità giornaliera di iodio raccomandata sale a 250 mcg. Un’analoga quantità è necessaria durante tutto il periodo dell’allattamento», spiega Mariotti.
Nel caso in cui sia necessario il ricorso al latte artificiale, esistono apposite formulazioni che possono garantire al bambino l’apporto di iodio di cui necessita.
Nel periodo dello svezzamento, oltre a mantenere l’assunzione di latte, sarà poi fondamentale impiegare regolarmente cibi ricchi di iodio, come il pesce. Dopo il primo anno di vita, infine, il giusto apporto di iodio potrà essere garantito dall’utilizzo di moderate quantità di sale iodato come condimento per i cibi.