Stato infettivo generalizzato, dovuto alla disseminazione di un germe patogeno (ossia in grado di provocare una malattia) in tutto l’organismo, attraverso il sangue. A differenza della batteriemia (transitoria presenza di batteri nel sangue), la setticemia corrisponde al ripetuto rilascio di germi a partire da un focolaio settico.
I germi piogeni (che provocano la formazione di pus), come gli streptococchi o gli stafilococchi, si sviluppano da un focolaio infettivo primario e si diffondono per via venosa. In alcuni casi determinano la formazione di un secondo focolaio infettivo suppurante (setticopiemia). Un focolaio infettivo persistente (per esempio a livello dentale) può determinare uno stato di setticemia permanente. Quando il focolaio infettivo originario è un’endocardite sinistra (infezione del cuore sinistro), la diffusione microbica avviene attraverso le arterie e le infezioni secondarie sono localizzate nel cervello, nella retina, nei reni o nella cute. Altri germi, come le salmonelle, si disseminano per via linfatica.
Sintomi e segni
La setticemia si manifesta con febbre elevata, che può dare picchi in corrispondenza delle disseminazioni infettive, accompagnati da brividi, oppure essere stabile (in caso di diffusione al sistema linfatico); lo stato generale risulta compromesso.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi si basa sull’isolamento per emocoltura del microbo nel sangue, soprattutto in corrispondenza dei picchi termici.
Gli antibiotici, che hanno migliorato moltissimo la prognosi di queste patologie, vengono somministrati per almeno 15 giorni, previa esecuzione di un antibiogramma per scegliere quello più adatto. Se necessario, il focolaio infettivo viene evacuato chirurgicamente.