Ablazione chirurgica della ghiandola mammaria, detta anche mammectomia.La mastectomia, che può essere totale o parziale, è praticata soprattutto in caso di cancro del seno.
Mastectomia totale Può essere radicale e semplice. Nella mastectomia radicale, detta di Halstedt, la mammella malata, i linfonodi dell’ascella e il muscolo pettorale vengono asportati attraverso un’ampia incisione ellittica. Oggi si preferisce eseguire la mastectomia semplice, detta anche radicale modificata o di Patey, un intervento meno mutilante, che conserva il muscolo pettorale e al quale è spesso associata la pulizia dei linfonodi dell’ascella.
Mastectomia parziale Riguarda soltanto uno dei quattro quadranti (porzione del seno delimitata da due linee perpendicolari che partono dal capezzolo) e comporta la sola asportazione del tumore, rispettando maggiormente l’anatomia e l’estetica femminili.
Metodica ed effetti secondari
Le mastectomie vengono effettuate in anestesia generale e richiedono qualche giorno di ricovero. La ricostruzione del seno, utilizzando i muscoli adiacenti della parete toracica o addominale (muscolo grande dorsale, muscolo retto dell’addome), a volte ha luogo contemporaneamente all’asportazione. Quando l’intervento è seguito da un trattamento complementare del cancro (radio- o chemioterapia), la ricostruzione del seno viene eseguita in un secondo tempo. La pulizia dei linfonodi ascellari può causare un edema del braccio corrispondente alla mammella operata: si consiglia di prestare attenzione alle reazioni dell’arto nei mesi successivi all’intervento. La limitazione del movimento di abduzione del braccio (allontanamento dal corpo), anch’essa legata alla pulizia dei linfonodi, può essere corretta da una chinesiterapia adeguata.