Invasione di un organismo vivente a opera di microrganismi normalmente non presenti in quello specifico organo o sistema (batteri, virus, funghi, parassiti), che possono esplicare la loro azione moltiplicandosi (virulenza) ed eventualmente secernendo tossine. Un’infezione può essere locale o generalizzata, esogena (provocata da germi provenienti dall’ambiente esterno) o endogena (germi provenienti dal malato stesso), decorrere in maniera silente oppure provocare segni e sintomi di malattia infettiva.
Cause
Un’infezione si sviluppa quando le difese naturali dell’organismo non sono in grado di impedirlo. A determinare la comparsa o meno di una malattia infettiva è il rapporto tra la qualità delle difese immunitarie, compromesse in diversa misura per un periodo di tempo variabile, il potere patogeno, più o meno spiccato, del germe e l’inoculo (numero di germi infettanti).
Un’infezione si dice opportunistica quando è dovuta a un microrganismo che non ha effetto su un individuo in buona salute, ma diventa patogeno nei soggetti immunodepressi (il cui sistema immunitario è indebolito).
Sintomi e segni
Un’infezione generalizzata si manifesta con febbre più o meno elevata, brividi e alterazione dello stato complessivo. Un’infezione locale produce un’infiammazione della regione colpita, con arrossamento, edema, formazione di un ascesso contenente pus (infezione da germi piogeni), talvolta aumento della temperatura corporea.
Trattamento
Alla terapia specifica (antibatterica, antivirale e così via) contro i microrganismi coinvolti, si affianca il trattamento dei sintomi (febbre, dolori); nelle forme gravi può rendersi necessaria la rianimazione in ambito ospedaliero.