Cavità naturale o patologica che comunica con un organo cavo: l’appendice, per esempio, è un diverticolo naturale.
I diverticoli patologici si dividono in digestivi e urinari. I primi possono essere faringei (diverticoli di Zenker), esofagei, duodenali, ileodigiunali e, più frequentemente, colici, mentre i secondi colpiscono i calici renali, la vescica o l’uretra. Le forme patologiche possono essere congenite, di origine traumatica o infettiva oppure legate alla presenza di un’ostruzione alle vie digestive o urinarie.
Spesso privi di sintomi apparenti, i diverticoli creano talvolta problemi per le loro dimensioni o perché soggetti a infezione o rottura: in questi casi, la scelta terapeutica è l’ablazione chirurgica.
Diverticolo acquisito Diverticolo che si forma come risultato di un processo patologico che indebolisce la parete di un organo cavo.
Diverticolo congenito Diverticolo di origine prenatale, risultante dall’anomala persistenza di un dotto, tubo o altra simile struttura embrionale.
Diverticolo da pulsione Diverticolo che risulta da un’erniazione della mucosa del tubo digerente (a livello dell’esofago e del colon) provocata dall’elevata pressione intraluminale.
Diverticolo da trazione Diverticolo, generalmente esofageo, causato da aderenze esterne che provocano trazione sul rivestimento muscolare. Tale trazione è spesso causata da linfonodi infiammatori del mediastino, in genere di natura tubercolotica.