Trombofilia -Linee guida per l’esecuzione dei test per la diagnosi di trombofilia
Le condizioni in cui è opportuno effettuare dei test per la trombofilia sono elencate nella pagina a fianco (l’elenco dei test che dovrebbero essere eseguiti è invece riportato a pag.36, ma la lista ha solo valore indicativo in quanto la decisione di procedere o no all’esecuzione di tali indagini deve essere influenzata dalla valutazione che il medico fa dell’utilità relativa dei risultati per il paziente.
È necessario tenere presente che, a differenza dei test genetici, i test funzionali per alterazioni trombofiliche risultano spesso alterati in modo aspecifico nelle seguenti condizioni:
- malattie intercorrenti acute;
- trattamento estroprogestinici;
- gravidanza;
- epatopatie con presumibile alterazione secondaria dei test coagulativi nella fase acuta di un evento trombotico, sia venoso sia arterioso;
- terapia anticoagulante (eparina, EBPM, anticoagulanti orali).
L’opportunità di eseguire accertamenti per trombofilia nelle condizioni suddette va valutata caso per caso; si consiglia comunque di eseguire lo screening per trombofilia a distanza di almeno 3 mesi da un evento tromboembolico venoso acuto, dopo la sospensione (da almeno 15-20 giorni) del trattamento anticoagulante e dopo almeno 2 mesi dalla sospensione degli estroprogestinici.
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