Trabeculectomia
Intervento chirurgico che permette di creare una piccola fistola nel trabecolato.
Indicazioni
La trabeculectomia è indicata per la cura di un glaucoma cronico (ad angolo chiuso) resistente ai trattamenti farmacologici, di un glaucoma ad angolo aperto resistente al trattamento mediante iridectomia, o di un glaucoma congenito. Può essere associata a un’intervento sulla cataratta.
Tecnica
Questo intervento di microchirurgia consiste nell’asportare un frammento di tessuto dalla camera anteriore dell’occhio (spazio compreso tra la cornea e l’iride), incidendone la superficie sino allo spazio subcongiuntivale, e nel creare una piccola apertura nella sclera. La trabeculectomia si svolge in anestesia locale o generale, a seconda dei casi, controllandone l’andamento mediante il microscopio operatorio. La congiuntiva viene sollevata, in modo da mostrare completamente la sclera sottostante, in cui si ritaglia un quadrato di 1 mm di spessore e 4 mm di lato, creando una valvola nella camera anteriore. Si asporta quindi un frammento di iride (iridectomia). Le superfici di sclera e congiuntiva vengono infine richiuse e suturate.
Nel mese successivo all’operazione il paziente deve instillare nell’occhio colliri antinfiammatori associati a colliri a base di atropina, destinati a favorire il passaggio dell’umore acqueo nella camera anteriore. Il ricovero in ospedale dura da 5 a 10 giorni.
Effetti indesiderati
Può accadere che la filtrazione dell’umore acqueo sia insufficiente o che la fistola si ostruisca. In questo caso sono necessari un trattamento con farmaci o addirittura un secondo intervento. Inoltre il rischio di cataratta è più elevato nei soggetti che hanno subito una trabeculectomia.
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