Rosolia e gravidanza -La trasmissione del virus dalla madre al feto
La maggior parte dei casi di rosolia congenita si verifica come conseguenza di un’infezione materna primaria (ossia da un primo contagio da parte del virus durante la gravidanza), anche se sono segnalati casi estremamente rari di rosolia congenita in nati da madri con pregressa immunità, come conseguenza di reinfezioni.
Va inoltre ricordato che il rischio di rosolia congenita aumenta nella seconda gravidanza e progressivamente nelle successive per la possibilità di contagio da parte dei figli precedenti. Come conseguenza di una infezione materna nel 1° trimestre si può avere aborto, morte del feto, infezione placentare, ma può anche non verificarsi alcuna infezione. La placenta costituisce una valida barriera all’infezione fetale dalla 12a alla 28a settimana di gestazione, mentre la protezione è meno valida al 1a e al 3a trimestre. L’epoca della gravidanza alla quale la madre contrae l’infezione costituisce la più importante determinante non solo della probabilità di trasmissione materno-fetale, ma anche della gravità del danno fetale che è massimo all’inizio e si riduce con il progredire dell’età gestazionale.
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