Patch
1. Piccola protesi, piatta e flessibile, impiegata in chirurgia. Un patch può essere realizzato dal chirurgo a partire da un frammento di tessuto del paziente (vena, arteria, membrana del pericardio e così via) o da materiale sintetico (politetrafluoroetilene).
Consente di chiudere un’apertura anomala in un tessuto (per esempio una via di comunicazione tra due cavità cardiache) o di ampliare il diametro di un’arteria: il chirurgo incide l’arteria, quindi sutura il patch sull’orifizio ottenuto.
2. Piccolo dispositivo adesivo contenente un medicinale da applicare sulla pelle. I patch diffondono una sostanza medicamentosa localmente, a livello cutaneo (patch test) o nell’intero organismo, per via ematica. Nel primo caso, sono impiegati a fini diagnostici: patch test alla tubercolina, per la diagnosi della tubercolosi o il controllo dell’efficacia del vaccino; patch test (o test cutaneo) contenente un allergene, per testare l’eventuale reazione del soggetto a tale allergene. La seconda categoria di patch consente a un farmaco di attraversare la pelle, raggiungere il sangue e diffondersi nell’organismo: in questo modo vengono somministrati, per esempio, nitroderivati contro l’angina pectoris, nicotina per aiutare a smettere di fumare, ormoni estrogeni per compensare un’insufficienza di secrezione ovarica e così via.
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