Malattia diPARKINSON -Diagnosi
La diagnosi di Parkinson idiopatico è basata sull’esame medico del paziente e sul reperimento dei sintomi tipici tra loro combinati. Se un paziente con le alterazioni del movimento prima descritte riceve benefici dalla somministrazione della levodopa, la diagnosi diventa ancora più sicura.
Il medico si orienta invece verso una diagnosi diversa da quella di malattia di Parkinson idiopatica in caso di mancata risposta alla levodopa, instabilità posturale entro tre anni dall’esordio, allucinazioni non correlabili alla terapia, demenza precoce, grave e precoce disfunzione autonomica, paralisi dello sguardo verso l’alto, movimenti involontari atipici e precoci, lesioni encefaliche, uso di farmaci neurolettici, ecc. Nuove ricerche suggeriscono che la mancanza di olfatto possa aiutare a distinguere la malattia di Parkinson da altri parkinsonismi. Alcune forme di Parkinson sono dovute ad altre malattie (parkinsonismi secondari): tali forme possono essere identificate in base a un’accurata raccolta della storia clinica del paziente e facendo ricorso a indagini specifiche, oggi particolarmente sofisticate, che aiutano a formulare con maggiore accuratezza la diagnosi di malattia di Parkinson idiopatica.
Attualmente la diagnostica per immagini del sistema nervoso svolge un ruolo importante sia nel supportare il sospetto clinico di Parkinson sia nella diagnosi differenziale con altre forme di parkinsonismo, anche se la principale difficoltà diagnostica si pone nei confronti dei parkinsonismi atipici.
La TC cerebrale consente di escludere malattie (idrocefalo, lesioni focali vascolari ecc.) in grado di causare una condizione di Parkinson. La risonanza magnetica cerebrale risulta normale nella malattia di Parkinson idiopatica.
In altri casi la conferma diagnostica si avvale di altri esami strumentali, tra i quali la tomografia computerizzata a emissione di singoli fotoni (SPECT cerebrale) con ioflupano, che permette di discriminare il Parkinson dal tremore essenziale (condizione in cui il paziente presenta tremori simili a quelli del Parkinson) e di distinguere un parkinsonismo dovuto a farmaci (iatrogenico) da uno di origine “circolatoria” (parkinsonismo vascolare), ma non consente di riconoscere un parkinsonismo atipico.
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