Occhio secco -Terapia
In tutti i pazienti con occhio secco è fondamentale l’intervento dell’oculista che, dopo la necessaria fase di diagnosi, si preoccuperà di correggere le eventuali malattie oculopalpebrali o generali concomitanti anche con impiego di farmaci specifici (locali e sistemici). È bene che il paziente rispetti una serie di norme generali di natura igienico-ambientale quali la cura degli ambienti (umidificazione, ventilazione), l’impiego di occhiali con protezioni laterali, l’attenta scelta del tipo di lente a contatto se in uso, una buona igiene delle palpebre.
Inoltre, nei pazienti con occhio secco di entità lieve, oltre all’astensione dai fattori di rischio o scatenanti, l’oculista prescrive i sostituti lacrimali che, qualora non si rivelassero sufficientemente efficaci o si rendessero necessarie somministrazioni troppo frequenti nella giornata, possono essere sostituiti da prodotti in gel o anche in pomata da applicare prima del riposo notturno. Nei casi di entità “moderata” gli esperti consigliano, in aggiunta a tutti gli interventi previsti per i casi meno gravi, il ricorso ai sostituti lacrimali in somministrazione frequente e regolare e ad acidi grassi polinsaturi per via orale; in seconda istanza, lo specialista potrebbe consigliare una terapia antinfiammatoria locale (colliri a base di steroidi, FANS e anche ciclosporina A in caso di insuccesso) con eventuale aggiunta di terapia sistemica; solo in terza battuta si ricorre a farmaci particolari, antibiotici o a interventi chirurgici (chiusura temporanea dei puntini lacrimali).
Per i casi di occhio secco grave vengono impiegate tutte le suddette terapie di ordine igienico-ambientale, farmacologico locale o generale e chirurgiche qualora si rendesse necessario correggere eventuali patologie palpebrali associate.
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