Nefrectomia
Ablazione chirurgica totale o parziale di uno o entrambi i reni. Il rene è composto da tre elementi principali: i vasi sanguigni, che trasportano il sangue verso il parenchima (tessuto funzionale), il parenchima stesso, che elabora l’urina, e le vie escretrici, che ne permettono la discesa nella vescica. Tali componenti sono contenuti in un involucro fibroso, la capsula renale, a sua volta circondata da una membrana adiposa, la loggia renale.
Tipi di nefrectomia
La nefrectomia bilaterale si pratica solo in via eccezionale, quando entrambi i reni sono andati incontro a distruzione e possono diventare fonte di complicanze. La nefrectomia allargata consiste nell’ablazione di un rene, dei linfonodi connessi e della loggia. Viene praticata in caso di cancro, per arrestare la progressione neoplastica ed evitare l’insorgenza di metastasi. La nefrectomia parziale è l’ablazione di una parte del parenchima renale e della via escretrice (calici) corrispondente. È indicata in caso di tumore (purché sia benigno, di piccole dimensioni e così via) o di infezione renale localizzata (dovuta a calcoli o a tubercolosi). Può determinare complicanze postoperatorie (emorragia locale, fistola urinaria). La nefrectomia per prelievo ai fini di un trapianto renale consiste nell’asportazione di entrambi i reni, dei vasi associati e degli ureteri. Viene praticata su pazienti in stato di morte cerebrale irreversibile. Ogni rene può poi essere trapiantato in un ricevente compatibile, affetto da insufficienza renale cronica e sottoposto a dialisi. Il prelievo di un rene può essere effettuato su un donatore vivente, consenziente e legato al ricevente da parentela. In tal caso, una volta accertato il buon funzionamento dei reni del donatore, si procede all’espianto di uno di essi. La nefrectomia totale semplice è l’ablazione completa del rene, della capsula fibrosa circostante e della parte superiore dell’uretere, rispettando la loggia renale. Si pratica su un rene distrutto (per esempio da una pielonefrite) o funzionalmente inutile. La nefroureterectomia totale è l’ablazione completa del rene e dell’uretere, indicata in caso di tumore delle vie escretrici urinarie o di distruzione renale dovuta a reflusso vescicoureterorenale.
Evoluzione
A seconda delle condizioni del malato e del tipo di nefrectomia praticata, il paziente resta in ospedale dai 5 ai 15 giorni e la convalescenza dura circa 3 settimane. L’ablazione totale o parziale di un rene, se l’altro è sano, non ha conseguenze sulla funzionalità renale globale del paziente. La nefrectomia bilaterale provoca al contrario un’insufficienza renale terminale, che richiede la depurazione extrarenale (dialisi, emodialisi) a vita o un trapianto renale.
Cerca in Medicina A-Z