Fosforo
Elemento chimico presente nell’organismo in forma di fosfato. Il fosforo (P) viene apportato dall’alimentazione e poi assorbito dall’intestino. Lo si ritrova soprattutto nelle ossa, in forma minerale, e nel sangue, associato a sostanze organiche. È inoltre presente in tutte le cellule e partecipa alla loro attività.
Le principali fonti alimentari di fosforo sono i cereali e le carni, il pesce e le uova. Di solito l’apporto alimentare quotidiano è sufficiente a soddisfare le necessità dell’organismo. La fosforemia (tasso di fosforo nel sangue) è regolata da diversi ormoni. Aumenta in caso di insufficienza renale, di insufficienza della ghiandole paratiroidee, di intossicazione da vitamina D; diminuisce in caso di ipersecrezione delle paratiroidi e di carenza di vitamina D.
Carenza e apporto eccessivo
Una carenza di fosforo può essere causata da un regime alimentare non equilibrato, da un aumento del fabbisogno dell’organismo (crescita, gravidanza, allattamento), da un malassorbimento digestivo o da un abuso di farmaci antiacidi a base di idrossido di alluminio.
Nei casi più gravi si manifesta con demineralizzazione ossea, problemi respiratori, cardiaci o neurologici. Per compensare la carenza si possono prescrivere sali di fosforo.
Un apporto eccessivo è invece imputabile a intossicazione da sali di fosforo o a un regime dissociato ricco di fosforo e povero di calcio (alimentazione a base di riso, pesce e farine non abburattate, tipica dei Paesi asiatici). Può provocare un’ipocalcemia grave (bassi livelli di calcio nel sangue).
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