Iniezione intramuscolare
Introduzione, mediante puntura, di un farmaco liquido nello spessore di un muscolo.
Indicazioni
L’iniezione intramuscolare, utilizzata soprattutto per somministrare prodotti come le soluzioni oleose (relativamente dolorose), permette un’azione del principio attivo più rapida e mirata rispetto alla somministrazione orale, meno efficace però rispetto all’iniezione endovenosa.
Preparazione e svolgimento
L’iniezione intramuscolare esige il rispetto delle precauzioni di asepsi: lavaggio delle mani e disinfezione del punto d’iniezione. Si pratica in una regione caratterizzata da muscolatura spessa, esclusa dal tragitto dei grossi vasi e di nervi importanti (di solito i glutei). Per evitare il nervo sciatico, la puntura deve essere eseguita nel quadrante superiore esterno della natica.
Si utilizzano siringhe da 5-10 ml. Gli aghi, lunghi 6-8 cm (anche oltre per le soluzioni oleose), sono sottili e con bisello lungo.
L’ago viene inserito perpendicolarmente, con un movimento secco, per non provocare dolore. È importante verificare che dal punto di iniezione non fuoriesca sangue e quindi che l’ago non sia penetrato in un vaso sanguigno. È buona norma effettuare le iniezioni alternativamente nel lato destro e sinistro, per limitare il rischio che si formino ematomi o piccoli indurimenti. Qualora durante un lungo ciclo di iniezioni questi problemi si manifestino, vanno trattati con l’applicazione di impacchi caldi più volte al giorno. Le iniezioni intramuscolari non devono essere eseguite su pazienti in trattamento anticoagulante, in quanto comportano il rischio di ematomi.
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