Farmaci eGravidanza -Pericolosità dei farmaci da banco (OTC) e delle erbe medicinali
I farmaci da banco (cioè quelli in libera vendita in farmacia) sono ampiamente utilizzati e, proprio perché acquistabili senza prescrizione medica, sono spesso ritenuti innocui. In generale, anche questi farmaci dovrebbero essere evitati, se possibile, in gravidanza, ma le statistiche dimostrano che il loro consumo è in aumento tra le donne gravide.
Per alcuni di questi farmaci sono noti gli effetti avversi sul feto, ma anche i prodotti per i quali mancano dati clinici potrebbero potenzialmente arrecare danni se assunti in gravidanza. Occorre poi considerare un altro possibile elemento di rischio: il danno sul feto dovuto all’interazione tra due farmaci da banco o tra uno di questi e un farmaco prescritto dal medico. Le donne in gravidanza devono dunque consultare sempre un medico o un farmacista prima di assumere qualsiasi farmaco da banco, ricordando di riferire l’eventuale assunzione spontanea di un farmaco non prescritto, in modo che il medico possa fare tutte le valutazioni del caso.
Anche le erbe medicinali sono ampiamente utilizzate in gravidanza, perché facilmente disponibili (farmacie, erboristerie, supermercati) e perché, essendo “naturali”, vengono percepite dai consumatori come innocue per chi le usa e di conseguenza prive di rischi anche per il feto. Le stesse modalità con cui tali prodotti vengono spesso assunti (tisane, decotti ecc.) inducono le pazienti a considerarle poco più che “integratori”: in realtà, i rimedi erboristici sono farmaci a tutti gli effetti, e come tali possono avere anche ben precise controindicazioni; inoltre, il più delle volte essi vengono commercializzati come associazione di numerose erbe (talvolta qualche decina), per ognuna delle quali non sono ancora noti tutti i componenti.
Rispetto ai farmaci, infine, vanno anche considerati i pericoli di eventuali sofisticazioni dovute all’aggiunta di sostanze potenzialmente tossiche e quelli derivanti da fitoterapici i cui principi attivi non sono stati titolati (cioè correttamente dosati nel prodotto presente in commercio). Soprattutto durante la gravidanza, è quindi necessario essere particolarmente prudenti nell’assumere rimedi erboristici, sia per la possibile pericolosità di questi nei confronti del feto, sia per eventuali loro interazioni nocive con i farmaci da prescrizione o da banco.
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