Ginecomastia
Aumento di volume della ghiandola mammaria in un individuo di sesso maschile; va distinta dall’adipomastia, molto più frequente, che consiste in un accumulo locale di tessuto adiposo. La ginecomastia colpisce con una certa frequenza soggetti in età prepuberale e uomini anziani. È generalmente benigna, se si eccettua l’eccezionale insorgenza di tumori. Può essere unilaterale o, più spesso, bilaterale.
Cause
Possono essere diverse: farmacologiche (assunzione di digitalici e antialdosteronici), metaboliche (insufficienza epatica), ormonali (adenoma da prolattina, lesione testicolare) o meccaniche (irritazione locale). La causa della ginecomastia rimane però spesso ignota. Nel neonato e nell’adolescente può insorgere una ginecomastia transitoria, legata a uno squilibrio ormonale (eccesso di ormoni femminili), ma destinata a scomparire spontaneamente dopo qualche mese.
Diagnosi
La diagnosi è clinica, ma spesso deve essere completata da una mammografia o un’ecografia. Questi esami confermano la presenza della ghiandola, la sua omogeneità e il suo contorno. Un bilancio ormonale verifica i livelli di testosterone, estradiolo e ormoni ipofisari.
Trattamento
Un trattamento locale (applicazione di androgeni in gel) può ridurre la ginecomastia. Questo tipo di intervento è associato al trattamento della causa.
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