Esofagectomia
Ablazione chirurgica parziale o totale dell’esofago. È indicata in caso di tumore maligno, talvolta di tumore benigno, molto più raramente in seguito al deterioramento dell’esofago dovuto a un’infiammazione o a un’ustione da caustici.
Nell’esofagectomia parziale, il chirurgo asporta la parte inferiore dell’esofago e collega quella restante allo stomaco o all’intestino tenue. In caso di esofagectomia totale, lascia in sede soltanto un breve segmento di esofago cervicale e ristabilisce la continuità del tubo digerente, avvalendosi di un segmento del colon, oppure distendendo la parte alta dello stomaco sino a trasformarla in un lungo tubo, o ancora trapiantando un segmento di intestino tenue con la microchirurgia. Solo in via eccezionale si effettua l’esofagectomia totale, collegando direttamente l’estremità superiore dell’esofago alla cute, senza ricostruzione dell’organo.
Tale intervento può essere praticato anche in toracoscopia (introduzione, attraverso la parete del torace, di un tubo munito di un apparecchio ottico e di strumenti operatori).
L’esofagectomia è un’operazione importante, soprattutto in presenza di un tumore esteso, negli anziani e nei soggetti con insufficienza respiratoria, e spesso richiede una lunga degenza ospedaliera.
Dopo l’intervento è necessario far seguire al paziente un regime alimentare adeguato, e tenerlo sotto costante sorveglianza medica. Nel postoperatorio spesso si osserva un dimagrimento.
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