Dopamina
Neurotrasmettitore del gruppo delle catecolamine, precursore della noradrenalina, che a livello cerebrale gioca un ruolo fondamentale nel controllo della funzione motoria.
In campo terapeutico trova impiego per la sua azione stimolante sull’apparato cardiovascolare. La dopamina viene sintetizzata dai cosiddetti neuroni dopaminergici, localizzati in centri nervosi ben precisi (vale a dire: ipotalamo, locus niger, corpo striato), che contribuiscono alla funzione motoria. Tali centri sono collegati tra loro grazie a numerose vie, tra cui la via nigrostriatale che collega il locus niger con il corpo striato.
Patologie
Una diminuzione di dopamina nell’encefalo dovuta a degenerazione dei neuroni dopaminergici della via nigrostriatale dà luogo ai sintomi che caratterizzano il morbo di Parkinson.
Anche altre patologie, come la sindrome parkinsoniana provocata dai neurolettici, sono imputabili a un cattivo funzionamento dei meccanismi dopaminergici.
Impiego terapeutico
La dopamina trova impiego a fini terapeutici per una serie di proprietà, che peraltro non possiede in modo spiccato allo stato naturale; somministrata come farmaco, si diffonde in tutto l’organismo e non solo nel sistema nervoso.
Svolge un’azione detta inotropapositiva (che, cioé, provoca un aumento della contrattilità cardiaca) e per questo è un farmaco di primo intervento in caso di shock, sia esso cardiogeno, infettivo, ipovolemico (dovuto a insufficiente volume samguigno circolante) oppure traumatico. La somministrazione per via endovenosa deve essere effettuata solo da medici specialisti in reparti di rianimazione e cardiologia.
Effetti collaterali
La dopamina può indurre nausea, vomito, crisi anginose (che possono verificarsi a causa di un rallentamento della circolazione nelle arterie coronarie) e anomalie del ritmo cardiaco.
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