DEMENZA -Valutazione della funzione residua
Questo tipo di valutazione (fondamentale per il paziente, per i familiari e per il medico) permette di evidenziare i bisogni assistenziali indispensabili per programmare gli interventi sociali necessari per portare sollievo a tutti (pazienti e familiari).
Esistono diverse scale di valutazione, ma la più usata è la IADL (sigla per Instrumental Activities of Daily Living, attività strumentali della vita quotidiana) che esamina il livello di autonomia del soggetto, con particolare riferimento alla sua capacità di usare il telefono e i mezzi di trasporto, di assumere autonomamente i medicinali, di maneggiare il denaro, di fare acquisti e, per le donne, di preparare il cibo, governare la casa e fare il bucato. Queste attività strumentali residue nel soggetto con demenza sono di fatto molto influenzate dalle funzioni cognitive anche se dipendono in buona parte dalla situazione ambientale, dalle abitudini del soggetto (ruolo sociale o familiare) e dalle funzioni fisiche. Con il peggiorare del deficit cognitivo anche l’autonomia possibile nelle attività “di base” viene progressivamente a ridursi, fino alla completa disabilità nelle fasi più avanzate.
Per sopperire a questo aspetto è stato introdotto il concetto di attività “superiori” della vita quotidiana (AADL, Advanced Activity of Daily Living), per rappresentare quelle più complesse e impegnative: attività legate agli hobby, attività ricreative, viaggi, partecipazioni ad attività sociali o culturali e così via. Queste abilità infatti non sono essenziali per mantenere l’indipendenza ma sono fortemente influenzate dalla salute fisica, dal tono dell’umore, da variabili culturali e dalla motivazione dei singoli soggetti. Pertanto, più tempestivamente viene definito il quadro di deficit funzionale tanto più precocemente potrà essere avviata una appropriata assistenza.
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