Conizzazione cervicale
Ablazione di un frammento di tessuto a forma di cono a livello dell’orifizio esterno del collo uterino (cervice).
Indicazioni
La conizzazione cervicale si pratica quando gli strisci vaginali e la colposcopia associata a biopsie mostrano lesioni cancerose a carico del collo uterino. L’ablazione delle lesioni suscettibili di degenerare permette di prevenire il cancro della cervice.
Tecnica e svolgimento
L’intervento consiste nell’asportazione delle lesioni precancerose con un bisturi a lama o con la punta di un bisturi elettrico a forma di ansa convessa.
Si pratica in anestesia locale, locoregionale o generale e richiede una breve permanenza in ospedale.
Sorveglianza
La tecnica è esente da inconvenienti secondari gravi. Un sanguinamento scarso può manifestarsi da 2 a 10 giorni dopo l’intervento. Occorre tuttavia sottoporre a particolare sorveglianza la paziente che in seguito affronta una gravidanza, perché il rischio di parto prematuro aumenta. Una conizzazione larga può inoltre modificare il muco cervicale e renderlo inadatto a favorire la penetrazione degli spermatozoi: nella donna che desidera aver figli è quindi opportuno migliorare la qualità del muco con la somministrazione di estrogeni.
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