Chinino
Il chinino è il più antico rimedio contro la malaria. La sua prima indicazione è il trattamento delle forme gravi, la seconda è la prevenzione nei viaggiatori che visitano Paesi dove è presente una clorochinoresistenza (resistenza alla clorochina, il sale di chinino di utilizzo più comune).
La lista di questi Paesi, che si allunga sempre più, viene regolarmente aggiornata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Controindicazioni
Il chinino è controindicato in caso di allergia al prodotto (che si manifesta con palpitazioni, reazioni cutanee, diarrea, vertigini) e nei soggetti con anomalie cardiache come i disturbi della conduzione.
L’associazione con la meflochina (un altro antimalarico) produce un’interazione farmacologica nociva che aggrava gli effetti indesiderati.
Modalità di somministrazione ed effetti indesiderati
Il chinino si somministra per via orale o endovenosa. Gli effetti indesiderati sono le allergie, rare ma talvolta gravi.
Se assunto accidentalmente a dosi troppo elevate può provocare disturbi dell’apparato digerente (per esempio vomito e diarrea), dell’orecchio interno (ronzii o vertigini) e alterazioni cardiache. In caso di assunzione per via endovenosa, sussiste il rischio di un brusco calo della pressione arteriosa o della glicemia; inoltre, le vene possono infiammarsi e può insorgere dolore nel punto di iniezione.
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