Capillaroscopia
Tecnica di esame dei capillari cutanei che permette la diagnosi di disturbi circolatori quali la vasculite o alcune malattie sistemiche.
La capillaroscopia è indicata principalmente nella diagnosi delle acropatie (disturbi della circolazione a livello delle estremità, mani e piedi), la più conosciuta delle quali è la sindrome di Raynaud. È inoltre utile nello studio delle malattie sistemiche, affezioni diffuse nell’organismo a carico del tessuto connettivo, ma soprattutto permette di distinguere le alterazioni funzionali della circolazione capillare (senza lesioni visibili dei capillari stessi) dai disturbi organici (con lesione dei capillari).
Svolgimento
L’esame, semplice, rapido e indolore, consiste nell’osservare i capillari attraverso la pelle. Il paziente appoggia una mano su una piastra luminosa. Il medico, dopo avergli pulito un’unghia con una soluzione antisettica e avervi versato una goccia d’olio, osserva la pelle del bordo ungueale, servendosi di un microscopio con ingrandimento da 50 a 100 volte, per valutare il numero e l’aspetto dei capillari. La presenza di megacapillari (capillari molto dilatati) costituisce uno dei principali riscontri su cui si basa la diagnosi di microangiopatia organica (danno dei vasi di piccolo calibro). Una serie di fotografie permette di effettuare in seguito ulteriori confronti.
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