Malattia diBerger
Malattia cronica dei glomeruli renali, caratterizzata dalla presenza di immunoglobulina A in queste unità di filtrazione. La malattia di Berger è la più frequente delle glomerulonefriti (nefriti in cui si osserva un interessamento elettivo dei glomeruli) croniche. Rappresenta il 25-30% delle malattie glomerulari primitive (patologie dovute esclusivamente a un interessamento dei glomeruli) e colpisce soprattutto soggetti in giovane età, con una predominanza maschile molto netta. Questa affezione si riscontra in tutto il mondo, ma sembra essere più frequente nel Sudest asiatico e in Europa (soprattutto in Francia e nella Penisola iberica) che nell’America settentrionale.
Sintomi e segni
La malattia di Berger può manifestarsi con un’ematuria (presenza di globuli rossi nelle urine) visibile a occhio nudo, che spesso esordisce in concomitanza con infezioni delle vie aeree superiori (laringe, faringe, fosse nasali). In altri casi, l’affezione evolve senza sintomi apparenti; la sua scoperta, spesso fortuita, fa seguito a un esame da cui risulta un’ematuria microscopica, talvolta associata a lieve proteinuria (presenza di proteine nelle urine).
Trattamento e decorso
Non esiste alcun trattamento specifico per questa affezione, le cui cause e il cui decorso restano in gran parte sconosciuti. L’insufficienza renale, che rappresenta il rischio maggiore (insorge nel 35% circa dei casi), rende indispensabile effettuare controlli medici regolari.
In genere, la malattia di Berger ha un’evoluzione estremamente lenta, che si prolunga anche nell’arco di molti anni. Un quinto circa dei malati raggiunge uno stadio così avanzato da richiedere l’emodialisi (tecnica di depurazione consistente nel filtrare il sangue attraverso una membrana semipermeabile) o il trapianto renale. Nel 60-65% dei casi il decorso è privo di complicanze, ma le anomalie urinarie spesso persistono.
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