Benzodiazepina
Farmaco utilizzato principalmente nel trattamento dell’ansia e dell’insonnia.
Forme principali
Le benzodiazepine si classificano in base alla loro durata d’azione in:
- a lunga durata (superiore a 24 ore, comprendono bromazepam, clordiazepossido, clobazam, clorazepato dipotassico, diazepam, lorazepam, nordazepam, prazepam);
- a media durata (12 ore circa, includono alprazolam, clonazepam, estazolam, flunitrazepam, loprazolam, nitrazepam, oxazepam, temazepam);
- a breve durata (qualche ora, ne fa parte il midazolam).
Il loro meccanismo d’azione consiste nel potenziare la trasmissione dell’impulso nervoso cerebrale nelle sinapsi (giunzioni tra due cellule nervose), in cui l’acido g-aminobutirrico (GABA) funge da neurotrasmettitore. Più precisamente, agiscono sui recettori centrali per le benzodiazepine, il cui funzionamento è associato a quello dei recettori per il GABA.
Indicazioni e controindicazioni
Le benzodiazepine, essendo dotate di un potere ansiolitico, vengono utilizzate come sedativi psichici: riducono l’ansia nei suoi vari aspetti (tensione psichica, emotività, inibizioni psicologiche), i disturbi psicosomatici, le forme di agitazione di interesse psichiatrico. Alcune vengono prescritte particolarmente contro l’insonnia. Diazepam e clonazepam rientrano nel trattamento dell’epilessia e delle convulsioni. Le benzodiazepine sono utili anche in anestesia, per attenuare le contratture muscolari e nel corso delle crisi tetaniche. Tra le controindicazioni vi sono l’insufficienza respiratoria, la miastenia e l’associazione con altre sostanze che deprimono il sistema nervoso centrale (per esempio alcol o psicotropi). La somministrazione avviene per via orale oppure per iniezione nei casi di emergenza, come nell’angoscia acuta.
Effetti indesiderati
La tossicità delle benzodiazepine è globalmente scarsa. Tuttavia, uno degli effetti indesiderati più gravi, per quanto raro, è l’insorgenza di tossicomania: in questo caso il soggetto deve continuare ad assumere il farmaco perché alla sua sospensione insorgono disturbi, talora gravi.
Si configura così una vera e propria sindrome da astinenza: ricomparsa dell’ansia e dell’insonnia, tensione muscolare, nausea, oppure turbe psichiche (disorientamento) e crisi epilettiche. Per limitare questo effetto si prescrivono cicli di breve durata, inferiori alle 10 settimane (4 nel caso degli ipnotici), e si consigliano particolare prudenza con i tossicodipendenti (soprattutto alcolisti) e una sospensione graduale, sotto controllo medico, nel caso in cui l’uso sia stato prolungato.
Le benzodiazepine hanno un effetto sedativo, che deve essere preso in particolare considerazione quando chi le assume guida veicoli o manovra macchinari pericolosi. Si possono osservare anche affaticamento ed eruzioni cutanee.
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