AnalgesicIE aNTINFIAMMATORI -Effetti indesiderati esclusivi del paracetamolo
II paracetamolo è un farmaco ampiamente utilizzato per il dolore e la febbre, ma non ha attività antinfiammatoria. Nella pratica clinica, alle dosi terapeutiche consigliate, è ben tollerato e solo in rari casi possono manifestarsi reazioni allergiche, soprattutto di tipo cutaneo. In caso di assunzione protratta di dosi superiori a 4 grammi al giorno tuttavia esso può causare grave tossicità a carico del fegato che si manifesta con sintomi iniziali di nausea, vomito, anoressia, dolore addominale e che può essere fatale. In questi casi la diagnosi precoce è di vitale importanza per l’attuazione di un adeguato intervento terapeutico: se infatti passano più di 12 ore dall’ingestione di una dose molto elevata di farmaco, gli antidoti sono meno utili. Va precisato: il paracetamolo può determinare effetti avversi anche alle normali dosi terapeutiche, in soggetti con malattie del fegato (grave steatosi, cirrosi epatica) e negli alcolisti. Inoltre, l’abuso cronico di paracetamolo può danneggiare il rene, specie se associato ad altri FANS, come aspirina o propifenazone, spesso presenti in numerosi prodotti “da banco”, acquistabili quindi liberamente in farmacia anche senza ricetta medica.
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