di Oscar Puntel
Mancano ancora alcuni passaggi tecnici e il nuovo Piano vaccini sarà presto realtà. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha, infatti, firmato i nuovi Lea, i livelli essenziali di assistenza, ovvero le prestazioni minime, cui devono attenersi tutte le Regioni, per garantire l’assistenza gratuita ai cittadini.
Si tratta, in sostanza, di un pacchetto di misure molto variegate (si va dal riconoscimento di nuove patologie ai nuovi dispositivi o ausili sanitari: tutti casi in cui lo Stato garantisce il suo intervento) che rappresentano il “minimo comun denominatore” della sanità: quanto è lì stabilito nero su bianco dovrà essere parimenti erogato, dalla Lombardia alla Calabria, senza distinzioni. «È passaggio storico per la #sanità italiana», ha commentato su twitter il ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin.
Ed è dentro i nuovi Lea, che appunto troviamo il nuovo Piano delle vaccinazioni. Per entrare effettivamente in rigore, l’intero pacchetto Lea dovrà essere approvato il 19 gennaio dalla Conferenza Stato-Regioni. Quindi servirà il visto della Corte dei Conti e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Poi, sarà operativo. Per il solo Piano vaccini sono stati stanziati (e dovranno esserlo anche nei prossimi due anni, dentro le varie leggi di bilancio) oltre 200 milioni di euro all’anno.
Per scoprire chi potrà avere gratuitamente i nuovi vaccini, continua a sfogliare l'articolo.
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GLI OBIETTIVI DEL NUOVO PIANO VACCINALE
Ci spiega Pietro Ferrara, della Società Italiana di Pediatria: «Prima ogni Regione aveva la sue gratuità. Per esempio, l’anti meningococco era gratuito in Toscana, ma non nel Lazio. Con i nuovi Lea e nello specifico con questo nuovo Piano vaccini, si è passati da una disparità di accesso a un'uniformità sul territorio nazionale: tutte le Regioni dovranno fornire gratuitamente l’anti meningococco B ai bambini.
Il concetto che deve passare è che l’accesso alle vaccinazioni, indispensabile per proteggerci da gravi patologie, è possibile per tutti, allo stesso modo. «Non dovrà più capitare che le famiglie saltino il piano vaccinale per il proprio figlio perché non possono permetterselo economicamente».
C’è un disegno preciso nelle tabelle e nei numeri del Ministero: arrivare a condizioni di copertura totale infantile (cioè di almeno il 95% dei bambini) contro alcune patologie: l’esavalente (anti difterite, tetano, pertosse, polio, epatite B ed haemophilus influenzae), il trivalente (Morbillo, Parotite e Rosolia) e il Meningococco C. Oggi non è così: dal 2012, secondo le stime del Ministero della Salute, quasi 6 bambini su 100 non hanno alcun tipo di copertura. Avete letto bene: ci sono famiglie che non vaccinano i propri figli, non eseguono neppure le vaccinazioni obbligatorie per legge.
Nel documento firmato da Gentiloni, si chiarisce esplicitamente di voler mantenere lo «status “polio-free” (in Italia, l’ultimo caso è del 1982), raggiungere lo stato “morbillo-free” e “rosolia-free”, aumentare l'adesione consapevole, contrastare le disuguaglianze, promuovere una cultura delle vaccinazioni».
I NUOVI VACCINI PER L’INFANZIA
Per legge, in Italia le vaccinazioni obbligatorie sono 4: difterite, tetano, poliomielite ed epatite B. «Il Sistema sanitario offre da tempo il così detto “esavalente”, che, in più protegge da altre due infezioni: Haemophilus Influenzae tipo B e la pertosse. Questa supercopertura fornisce una minima protezione anche da alcuni tipi di meningococco, dal pneumococco e dalle collegate menigiti che questi batteri possono causare (le ricerche ci dicono che, in questa fascia d’età, è opportuno proteggere dalle forme di meningite che arrivano per via polmonare e dal ceppo B. E che è inutile coprire con antimeningococco C, perché il sistema immunitario del bambino non riuscirebbe a sviluppare una difesa efficace contro questo specifico ceppo. Ecco perché nei primi anni di vita, per proteggere dalla meningite un bambino è bene eseguire l’esavalemente e l’antimeningococco B», dice Ferrara.
La novità di ora è l’introduzione di nuovi vaccini per i piccolissimi senza pagamento di ticket in tutte le regioni (finora la gratuità riguardava solo alcune). Ecco quali sono:
Tutte le Asl saranno chiamate a offrire vaccini gratuiti contro il Meningococco b, (batterio che può provocare casi letali di meningite): la prima dose si potrà eseguire a partire dai tre mesi di vita, con richiami a seguire. Oggi questa protezione è a pagamento in quasi tutte le regioni.
Alla prima infanzia verrà offerto anche il vaccino contro il rotavirus, che è causa di gastroenteriti molto forti che possono avere conseguenze gravi nei bambini. Sarà possibile a partire dalla sesta settimana di vita, insieme a tutti gli altri vaccini già previsti per i primi mesi.
L’immunizzazione contro la varicella (fino ad oggi gratuita solo in 8 regioni), malattia che in rari casi può provocare complicanze e richiedere ricovero ospedaliero, viene offerta dal secondo anno di età. Il vaccino si effettua dai 13 ai 15 mesi di vita, anche insieme a quello per morbillo, rosolia e parotite, con richiami a seguire.
LE NOVITÀ PER GLI ADOLESCENTI
Il vaccino contro il Papillomavirus (Hpv) è oggi gratuito solo per le ragazze adolescenti (12 anni) e mira a debellare la diffusione del virus che è la più frequente causa di tumore alla cervice dell'utero e alla bocca. Nel nuovo Piano Vaccini, si prevede la gratuità anche anche per i ragazzi.
Agli adolescenti della stessa fascia d’età verrà poi offerto il tetravalente anti meningococco: che è però un richiamo e che proteggerà contro i ceppi A, C, W, Y. «La prima profilassi il bambino la riceve con l’esavalente. Poi succede quello che si verifica con il tetano, passati 10 anni: bisogna fare i richiami, perché dopo un certo tempo le difese ci sono, ma non sono meno efficienti. È come se si dovessero risvegliare alcuni anticorpi del sistema immunitario, per renderlo pronto a un’eventuale aggressione da meningococco. In questa fascia d’età, dopo i 12 anni, la memoria ‘sopita’ di alcune difese va riattivata, grazie alla vaccinazione più specifica. Ed è inoculando questi specifici vaccini, che rendiamo l’intero sistema in grado di riconoscere e attaccare selettivamente specifici sottotipi di ceppi meningococcici».
Verrà offerto anche il richiamo per l’anti-polio (la cui prima vaccinazione si fa nell’infanzia).
LE NOVITÀ PER GLI ANZIANI
Novità anche per quanto riguarda gli over 65. Verrà introdotto gratuitamente il vaccino contro l'Herpes Zoster, il virus che causa il più noto “Fuoco di sant’Antonio”: la vaccinazione è in grado di ridurre del 65% i casi di nevralgia, una delle complicanze più frequenti e debilitanti della malattia.
Sarà poi offerto, in tutte le regioni (superando la frammentazione territoriale oggi esistente) il vaccino contro lo pneumococco, che protegge sia contro la polmonite che contro la meningite.
Infine, il Piano sottolinea un "rinnovato impegno” nel promuovere la vaccinazione antinfluenzale per gli over 65: probabilmente si concretizzerà con campagne di sensibilizzazione molto mirate.
QUANDO SI PAGA
Al di fuori di queste fasce d’età, i vaccini restano a pagamento. Se un quarantenne vuole proteggersi dai vari ceppi di meningococco, dovrà comprarsi il vaccino.
Certo, sarà possibile che alcune regioni definiscano delle agevolazioni, anche temporanee, in funzione di particolari casi. Come in Toscana, dove la recente presenza di casi di meningite, ha indotto il governo locale a offrire la vaccinazione antimeningococco C gratuitamente a specifiche categorie di soggetti a rischio.
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