Qualsiasi segno di malattia o di disordine accusato dal paziente e riferito come sensazione soggettiva, per esempio il dolore. Se il sintomo viene rilevato da un osservatore in seguito a una visita, viene detto sintomo oggettivo o, più genericamente, segno.
Sintomo caratteristico Sintomo talmente specifico per una malattia o un disordine da permettere la diagnosi quando è presente, detto anche sintomo guida.
Sintomo diretto Sintomo che può essere direttamente attribuito alla malattia.
Sintomo fondamentale Ognuno dei sintomi patognomonici della schizofrenia; include disturbi dell’affettività e di relazione, ambivalenza, autismo e demenza.
Sintomoindiretto Sintomo che non può essere attribuito direttamente a una malattia, ma piuttosto una condizione che si ritiene lo produca.
Sintomo locale Sintomo che si limita a un particolare organo o parte di esso.
Sintomo principale Sintomo di primaria importanza nell’identificazione di una malattia o di un disordine in quanto rappresenta uno dei sintomi che la rendono conoscibile e riconoscibile
Sintomo riflesso Sintomo che compare in una parte del corpo relativamente lontana dal luogo della malattia, per esempio i disturbi della vista provocati dallo spasmo di un vaso cranico; viene detto anche sintomo simpatico.
Sintomo segnale Sintomo iniziale di un attacco di epilessia focale, che a volte può diventare secondaria generalizzata; permette di localizzare clinicamente l’origine della scarica neuronale.
Sintomo statico Sintomo che persiste con minimi cambiamenti in una parte o in un organo, detto anche sintomo passivo.
Sintomi labirintici Sintomi (principalmente vertigini, sordità e tinnito) caratteristici di una malattia labirintica.