Tubo ottico munito di un sistema di illuminazione e utilizzato per praticare un’endoscopia.
Se ne distinguono due tipi, rigido e flessibile. L’endoscopio rigido, utilizzato in particolare per l’esplorazione della vescica e della cavità addominale, è costituito da un tubo metallico di 5-8 mm di diametro, fornito di un’oculare. L’endoscopio flessibile, o endoscopio a fibre ottiche, ha diametro minore ed è costituito da fibre di carbonio o vetro in grado di trasmettere la luce proveniente da una fonte di luce “fredda”. Permette l’esplorazione non traumatica di cavità il cui accesso è difficoltoso (per esempio il colon, lo stomaco o i bronchi). Gli endoscopi possono essere dotati di videocamere e accessori chirurgici: pinze (per afferrare o estrarre un corpo estraneo), pinze da biopsia (per prelevare un campione di tessuto), forbici, lacci (per asportare i polipi), strumenti per asportare i calcoli, anse diatermiche (fili metallici intrecciati, utilizzati per la resezione di polipi peduncolati).