Tessuto fibroso in eccesso che si sviluppa su una cicatrice. In genere appare sulla cicatrice di un intervento chirurgico, di una vaccinazione o di una ferita ed è dovuto alla proliferazione di cellule (fibroblasti e miofibroblasti) del tessuto connettivo. È più frequente nei soggetti neri e asiatici.
Sintomi e segni
Sulla cicatrice si sviluppano una o varie placche spesse, dure, con propaggini arrossate che ricordano le chele di granchio, spesso dolenti.
Le localizzazioni più frequenti sono il lobo dell’orecchio, le spalle e la parte anteriore del torace. Un cheloide non scompare spontaneamente, ma al contrario ha tendenza a estendersi e recidivare dopo il trattamento; causa spesso prurito, talvolta fitte dolorose.
Trattamento
Il trattamento comprende massaggi regolari, infiltrazioni di corticosteroidi, crioterapia o cure termali (docce ad alta pressione), il cui risultato è un appianamento della lesione o un rallentamento della sua evoluzione.
Il trattamento chirurgico consiste nell’impiantare un filo di sostanza radioattiva o nel provocare la retrazione del cheloide con laser all’anidride carbonica. Queste procedure chirurgiche, tuttavia, vanno condotte con estrema prudenza, per la loro efficacia parziale, oltre che per la frequenza delle recidive; in particolare, è sconsigliata l’asportazione chirurgica, in seguito alla quale spesso compare una nuova cheloide, di dimensioni maggiori.