Tumore, benigno o maligno, localizzato nel cervello. Si distinguono tumori primitivi, che si sviluppano da cellule cerebrali, e secondari, che corrispondono a metastasi.
Tumori cerebrali primitivi In circa il 60% dei casi si tratta di gliomi, formatisi a partire dalle cellule gliali che circondano e sostengono le cellule nervose; possono essere benigni o maligni. Sono frequenti anche i meningiomi, sempre benigni, che colpiscono le meningi. Le cause dei tumori primitivi non sono note.
I sintomi sono di tre tipi: deficit neurologico (afasia, paralisi localizzata), epilessia (in 1 caso su 5) e segni di ipertensione intracranica (mal di testa, alterazione delle facoltà mentali, vomito).
La comparsa dei sintomi è più precoce, e la loro evoluzione più rapida ed estesa, in caso di neoplasia maligna.
Le tecniche di imaging (TC e risonanza magnetica) permettono di determinare la sede esatta del tumore e forniscono indicazioni sulla sua natura.
Una diagnosi precisa si ottiene però solo dopo una biopsia cerebrale. Il trattamento, quando possibile, si basa sull’ablazione chirurgica del tumore, previa individuazione di punti di riferimento, su radiografie tridimensionali, ed eventualmente sulla radioterapia.
Tumori cerebrali secondari I tumori secondari sono metastasi, spesso multiple, generalmente di un cancro broncopolmonare o mammario.
Danno luogo agli stessi sintomi dei tumori primitivi, ma presentano un’evoluzione più rapida.
La diagnosi si basa su tecniche di imaging, che mettono in evidenza le lesioni cerebrali e, in 1 caso su 2, il cancro primitivo.
Il trattamento è rivolto alla neoplasia primitiva, nel caso venga individuata.
Può essere praticata anche la radioterapia cerebrale.