Virologia
Disciplina che studia i virus, agenti infettivi microscopici responsabili di malattie negli essere umani, negli animali e nelle piante. Le caratteristiche morfologiche dei virus (dimensioni, perimetro, struttura e involucro) sono alla base della definizione delle loro famiglie e generi. Questi criteri di studio sono completati da studi di genetica, immunologia e dall’indagine dell’effetto citopatico (che provoca un’alterazione nella cellula) in coltura.
Le prime malattie attribuite a virus secondo rigorosi metodi scientifici furono il mosaico del tabacco nei vegetali (1892) e la febbre gialla nell’uomo (1901). La virologia ha però assunto lo status di disciplina clinica solo dopo il 1950, grazie a due innovazioni essenziali: l’isolamento, la coltura e la replicazione in vitro dei virus, in particolare del virus della poliomielite, e la messa a punto di microscopi elettronici utilizzabili nelle pratiche di routine. Da allora si è riusciti a visualizzare quasi istantaneamente un virus, a identificarlo e, di conseguenza, a riconoscere l’origine virale specifica di un’infezione.
La virologia ha compiuto grandi progressi grazie all’apporto delle tecniche elaborate dall’ingegneria genetica. Si è potuto in questo modo scoprire un nuovo virus, quello dell’epatite C, senza fare uso dei metodi classici, ma attraverso la semplice identificazione del suo genoma. La scoperta di virus di cui si ignorava l’esistenza, l’insorgenza di nuove malattie virali e il perfezionamento delle tecniche di indagine (metodiche quali ELISA; western blot; RIPA, Radioimmunoprecipitation Assay; PCR, Polymerase Chain Reaction; messa a punto di tecniche rapide di coltura ecc.) fanno della virologia una disciplina medica in rapida e continua evoluzione.
La ricerca e lo sviluppo dei farmaci antivirali, per lungo tempo limitata ai soli vaccini, si sono recentemente estese, consentendo di mettere a punto sostanze come l’aciclovir, attivo contro il virus dell’herpes, e gli inibitori di enzimi (antiretrovirali) attivi contro il virus dell’immunodeficienza umana (HIV, responsabile dell’AIDS), ma utilizzati anche nel trattamento delle retrovirosi. Questi sviluppi hanno portato a elaborare un nuovo approccio terapeutico, consistente nell’associare più farmaci (triterapia) che agiscono a diversi stadi del ciclo virale, e a intervenire sulle difese immunitarie antivirali.
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