Trichinosi
Malattia parassitaria, dett anche trichinellosi, dovuta all’infestazione da parte di un minuscolo verme, la trichina o Trichinella spiralis.
La trichina vive allo stadio adulto nell’intestino dell’uomo, dei suini (maiale, cinghiale), di numerosi carnivori e del cavallo; le sue larve si disseminano nei muscoli, si incistano e restano in diapausa (arresto dello sviluppo) per molti anni. La trichinosi è frequente in tutti i Paesi in cui si consuma carne poco cotta.
Contaminazione
L’uomo si infetta mangiando carne non sufficientemente cotta, in genere di maiale e cinghiale, talvolta di cavallo.
Sintomi e segni
In tutte le persone che hanno mangiato carne contaminata (proveniente, nella maggior parte di casi, da un unico animale infestato) compaionodopo qualche giorno o alcune settimane, a seconda della quantità di parassita ingerito, sintomi quali febbre alta, diarrea abbondante, debolezza, dolore e crampi muscolari, più raramente disturbi cardiaci, dispnea, gonfiore delle palpebre e del viso.
Diagnosi
La trichinosi è confermata dalle analisi del sangue, che mettono in evidenza un’eosinofilia (elevato tasso di alcuni globuli bianchi, gli eosinofili polimorfonucleati) e la presenza di anticorpi specifici. In rari casi è necessario eseguire biopsie muscolari, spesso a distanza di anni, poiché nessun altro esame ha consentito di spiegare la persistenza dei dolori muscolari.
Trattamento e prevenzione
La malattia può regredire spontaneamente: la percentuale di guarigione è variabile a seconda del grado di contaminazione. Poiché nessun farmaco è realmente efficace, è tassativo consumare carne ben cotta o marinata, soprattutto se si tratta di selvaggina (cinghiale).
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